mercoledì 11 settembre 2013

L'EURO E' IL REAGAN EUROPEO

Riporto dal sito Sollevazione questi dati agghiaccianti:

1. Secondo l'ultima indagine Ubs nell'ultimo anno (prima metà del 2012 versus prima metà del 2013), la popolazione mondiale di UHNW (cioè di persone con patrimoni milionari) ha raggiunto il suo massimo storico con 199.235 persone e un patrimonio complessivo di 27,8 trilioni di dollari.

2- La ricchezza degli individui UHNW in Europa è aumentata di 725 miliardi di dollari, malgrado la regione soffra ancora le conseguenze della crisi del debito della zona euro. La popolazione di UHNW della Germania è cresciuta di oltre 2.000 individui, con un incremento complessivo del patrimonio di circa 300 miliardi di dollari.

3- Abbiamo quindi che proprio dove la crisi generale ha colpito più duramente, l'Unione europea, i Paperoni sono aumentati di più, assieme ai loro patrimoni. A dimostrazione di tre cose: (1) che, come sempre, nella crisi cresce il divario tra ricchi e poveri (e quindi lo spostamento di ricchezza da un polo all'altro della società); (2) che  se questo è accaduto ciò è  dipeso anche dal regime della moneta unica; (3) che più dure sono le politiche d'austerità più i ricchi diventano ricchi. La cartina al tornasole è rappresentata proprio dalla Grecia, il paese europeo il cui popolo più soffre per le draconiane epolitiche euriste. Sentiamo: «Anche la Grecia, una delle economie più assediate d'Europa, è il secondo paese europeo con la popolazione UHNW in più rapida crescita: oltre il 35% negli ultimi 12 mesi, irrobustendo la popolazione UHNW del paese e la sua ricchezza».


E' chiaro adesso a chi giovano questa Europa e questo euro? E' chiaro anche a chi rispondono i politici che da vent'anni sostengono senza se e senza ma questo progetto, dai Prodi, ai Ciampi, agli Amato, ai Monti, Draghi e Letta passando anche per Tremonti, Berlusconi e tutto il centrodestra che mai si è opposto davvero a questo disegno? E' chiaro che è un progetto di distribuzione della ricchezza all'inverso studiato a tavolino? 

Se - sapendo queste cose - continuate a sostenere chi ci sta portando nel baratro, o siete dei liberisti alla Reagan che credono nella selezione naturale applicata all'economia o vi meritate questa crisi. Io però questo esito non me lo merito proprio e non smetterò mai di prendermela fin da ora con chi - con la sua ottusità, la sua partigianeria da tifo partitico e la sua credulità succube ai tg e ai giornali mainstream - decide di ignorare l'evidenza e mette nei guai anche chi il giochetto lo ha capito.

1 commento:

  1. Come non essere d'accordo con le tue parole, caro Francesco.
    Se mi permetti, aggiungerei alla tua analisi un paio di elementi.
    Il primo è che nel momento in cui ci attendiamo un presa di posizione forte della destra contro il processo di redistribuzione della ricchezza dal basso verso l'alto, non facciamo altro che sostanziare l'inversione dei ruoli ormai palese negli schieramenti politici non solo italiani.
    Quando penso a queste cose mi torna sempre in mente la scena del film "Caterina va in città" che si svolge nell'aula della scuola frequentata dalla protagonista. In quel frangente un suo compagno di classe, alla domanda del professore di chi siano le persone di destra e quelle di sinistra, risponde che le prime sono i lavoratori, la gente comune, e le seconde i ricchi, gli intellettuali con la puzza sotto al naso e in genere chi non ha bisogno di lavorare per vivere.
    In un primo momento lo spettatore è portato a commiserare l'ignoranza del giovane studente. Ma poi, riflettendoci meglio, ne comprende la sostanziale correttezza della visione.
    In secondo luogo, sempre a sostegno di questo punto di vista, va rilevato un fatto che a me è sembrato semplicemente enorme.
    Lo scorso 23 settembre si è tenuta la presentazione del "Manifesto di Solidarietà Europea". Noi poveri illusi saremmo portati a pensare che la solidarietà e la giustizia sociale siano valori fondanti della sinistra. Invece a quel convegno l'unico politico che si è presentato è l'ex picchiatore fascista Gianni Alemanno. Nel tragitto dalla sala del convegno al luogo in cui si è tenuto il coffee break, me lo sono trovato al fianco. In quel momento è stato forte il tentativo di domandargli la sua interpretazione al riguardo, anche se poi mi sono trattenuto.
    Va bene, la componente sociale della destra ha la sua tradizione, che reputo paternalistica, ma lasciare completamente alla totale mercé dell'avversario quei territori da parte dei sedicenti progressisti, e noterai che evito accuratamente di usare la parola sinistra, a me prima ancora che un errore poltico enorme sembra una scelta paradossale. Che prima o poi presenterà il conto a chi è stato così stolto da effettuarla, come del resto gli esiti della manifestazione di sabato scorso sembrano suggerire in maniera direi chiara.

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