mercoledì 5 febbraio 2014

FATEVENE UNA RAGIONE

In Grecia la gestione della crisi imposta dalla Ue ha moltiplicato i casi di minori abbandonati. Però per il Sole 24 Ore il disastro consisterebbe non nel rimanere nell'Eurozona, ma nell'uscirne. Peccato che l'implosione sia inevitabile...


Ecco oggi l'ennesimo articolo terroristico a scopo di disinformazione. Non entro nel merito, lo faranno certamente in queste ore persone più titolate di me confutando per la millesima volta le palle e le mezze verità del Sole 24 Ore. Il punto è però un altro: quello che non si capisce o non si vuol far capire è che l'euro non ha alcuna possibilità di sopravvivenza, a meno di modificarne completamente la struttura, possibilità per la quale - lo sappiamo benissimo - non esiste la minima volontà politica dei Paesi del Nord. 

Fatevene perciò una ragione, egregi difensori della moneta unica: qui non si tratta di dibattere delle opinioni ma di prendere atto di un fatto certificato dalla letteratura scientifica, dalla storia di duecento anni di capitalismo e, più semplicemente, dalla logica e dagli eventi recenti (che ci dicono che la recessione è stata superata in tutto il mondo tranne che nell'Eurozona. Non sto dicendo in Europa: sto dicendo proprio solamente nell'Europa dell'euro). Quindi, disastro o non disastro, la fine dell'euro è inevitabile. E non tarderà certamente molto altro tempo, per banali questioni di sostenibilità economica.

Che vogliamo fare? Ne prendiamo atto e - magari assieme ad altri Paesi - studiamo un'uscita non traumatica e concordata oppure continuiamo a percorrere la strada sbagliata fino a che l'uscita la dovremo subire, visto che prima o poi la monetà imploderà? Non è meglio gestire gli eventi invece che farsene travolgere? Non è meglio preparare per tempo una exit strategy, anche solo per farla valere al tavolo delle trattative, piuttosto che dover uscire quando il nostro sistema produttivo sarà stata fatto completamente a pezzi (e magari la Germania deciderà unilateralmente di andarsene)?

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