mercoledì 23 aprile 2014

QUESTIONE DI BUONSENSO

Anche ad Amsterdam c'è recessione: evidentemente pure gli olandesi sono pigri e inefficienti.

L'uscita dalla moneta unica e il ripristino del cambio flessibile e di una autonoma politica monetaria sono la panacea di tutti i mali? Mi sembra ovvio che non sia così e infatti non l'ho mai sostenuto nè io (il che conta poco) nè tutti i grandi economisti, premi Nobel compresi, che si pronunciano da anni sulla insostenibilità della moneta unica (il che dovrebbe contare molto di più). Chi attribuisce alle posizioni euro-scettiche più documentate una simile concezione, o non le ha lette con attenzione oppure è in cerca di un alibi per non mettere in discussione il feticcio-euro. E' molto facile, per non ammettere che questa moneta unica è stato un grave errore (in parte, come sappiamo, voluto perché funzionale alla speculazione finanziaria), respingere le critiche documentate dicendo: "Ah, secondo te basterebbe tornare alla lira per eliminare tutti i problemi del nostro sistema produttivo?". Questo lo può dire un Salvini qualunque, non chi si occupa seriamente di economia, e infatti gli economisti che cito non lo hanno mai sostenuto.

Bisogna combattere corruzione, inefficienza, pigrizia, mafie, raccomandazioni? Certo. Tutti questi elementi concorrono a generare minore conpetitività? Certamente si. C'è gente nel nostro Paese che ha ancora la pancia piena e non ha capito che occorre un cambio di passo? Sicuramente. Ma resta un dato di fatto indiscutibile cui nessuno dei sostenitori dell'euro ha mai saputo dare una spiegazione soddisfacente: la crisi è stata superata in tutto il mondo tranne che nell'Eurozona e dei dieci Paesi Ocse (come si vede dal grafico ufficiale) in recessione o stagnazione nel 2013 ben nove appartengono all'area della moneta unica. Delle due l'una: o i popoli pigri, inefficienti, corrotti e con poca voglia di lavorare si trovano tutti nel continente europeo, anzi, per una straordinaria combinazione del caso, tutti nei Paesi europei in cui si adotta la moneta unica (Svezia, Danimarca, Ungheria, Uk, Polonia, Norvegia, solo per fare alcuni esempi, infatti hanno la loro moneta e guarda caso NON sono in recessione), il che tra l'altro smentirebbe chi parla di "specificità italiana", visto che la cosa riguarderebbe anche irlandesi, finlandesi, olandesi, croati; oppure la causa principale del mancato superamento di una recessione che altrove è già stata superata, ha a che vedere con l'unione monetaria. Non mi sembra che ci voglia un genio, basta il semplice buonsenso a capire quale delle due ipotesi abbia un minimo di validità. E non è quella secondo cui continuiamo a essere nei guai sino al collo principalmente perché siamo pigri, mediterranei e corrotti.

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