martedì 14 maggio 2013

BINI SMAGHI E LE BANCHE CATTIVE

Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del board della Bce e attuale presidente di Snam, propone che l'Italia chieda l'aiuto dei fondi europei Esm per ricapitalizzare le banche che, in questo modo, diventerebbero più solide e riprenderebbero a concedere prestiti. Diciamo la verità: questi tecnici euristi a volte sembra che non capiscano nulla di economia. 

Caro Bini Smaghi, le banche non fanno credito non perché hanno bisogno di essere ricapitalizzate ma perché c'è una recessione che fa paura e quindi prestare è un'attività troppo rischiosa. Si tratta di una ovvietà, che però viene ignorata, e non solo dagli ex funzionari della Bce ma anche da quei moralisti da talk-show che si prendono i facili applausi del pubblico accusando le banche di essere cattive perché non fanno credito a famiglie e imprese. Costoro non sanno che se le banche concedessero tanti prestiti a un'economia al collasso, metterebbero a rischio i propri capitali e la propria sopravvivenza? Costoro non sanno che una banca privata (visto che quelle pubbliche sono state cedute nella stagione infausta delle grandi privatizzazioni) ha come scopo principale quello di fare profitti e non quello di sostenere l'economia? 

La verità è che, in assenza di istituti di credito pubblici, le banche riprenderanno a fare prestiti solo quando non sarà troppo rischioso, cioè quando lo Stato avrà immesso liquidità e fatto ripartire l'economia, ossia quando avrà agito con quelle politiche di spesa pubblica che l'Europa vede come il fumo negli occhi. Ma questo Bini Smaghi (come i politici al servizio di Bruxelles e i giornalisti al loro seguito) non lo può dire, vero?

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