sabato 18 maggio 2013

LA COERENZA DI EPIFANI E IL DISSENSO DEI FURBETTI

La scelta del neosegretario del Pd Guglielmo Epifani di non partecipare al corteo su lavoro e pensioni indetto oggi dalla Fiom a me sembra un atto di chiarezza. Trovo invece ipocrita e tartufesca la decisione di parteciparvi da parte delle "foglie di fico" Cofferati, Civati e Orfini. So che la maggioranza delle persone "di sinistra" la pensa all'opposto. Ed è pronta a criticare l'ex sindacalista Epifani passato dall'altra parte della barricata ed ad applaudire il presunto coraggio di Cofferati, Civati e Orfini. Ma lo ribadisco: l'incoerente e il furbetto oggi non è il segretario, ma lo sono i presunti dissenzienti.

Vediamo di ragionare. La manifestazione della Fiom è contro le politiche liberiste e di austerità imposte dalla Ue e perseguite dagli ultimi governi. Tali politiche - e lo stesso governo Monti, che di esse è stato il massimo rappresentante - sono state difese fino all'altro ieri con il massimo dello zelo proprio dal Pd. Oggi il partito cerca di smarcarsi dal suo appoggio sfacciato a questa Europa, ai tecnici e alle loro sciagurate riforme eccessive nel rigore e nulle nell'equità, ma la gente non è così stupida da non ricordarsi come il Pd abbia appoggiato il passato esecutivo fino all'ultimo secondo. Né ha dimenticato che Bersani per tutta la campagna elettorale ha preparato il terreno a una nuova alleanza con Scelta Civica: segno che il Pd se avesse potuto avrebbe prolungato il suo abbraccio a Monti e che la voglia di una maggioranza alternativa era vicina allo zero (altro che interesse per il M5S!).
Vero è che Monti non c'è più e che al suo posto c'è il governo Letta, che afferma di volersi occupare anche di crescita e lavoro. A rigor di logica, quindi, il Pd ed Epifani potrebbero anche partecipare alla manifestazione della Fiom. Ma è qui che Epifani si mostra coerente: lui sa, come sanno tutti gli osservatori con un minimo di realismo, che le chiacchiere di Letta su crescita e sviluppo sono appunto solo chiacchiere. Letta, come Monti, rappresenta nella pratica gli interessi della grande finanza e di Bruxelles. Il rigore quindi proseguirà, continuerà la macelleria sociale e al massimo il governo riuscirà a ottenere dall'Europa delle briciole da distribuire alla gente per tenerla buona. Se questa è la politica economica che, in perfetta continuità con il passato, il Pd è determinato a proseguire, perché mai il suo segretario dovrebbe scendere in piazza con la Fiom? Se Epifani si fosse presentato alla manifestazione o avesse mandato una delegazione ufficiale, si sarebbe preso delle contestazioni, certo, ma anche degli applausi da parte di tutti quegli illusi che continuano a voler credere contro ogni evidenza che il Pd sia un partito che tutela gli interessi dei più deboli. Invece il neosegretario piddino è stato coerente e corretto. Da che parte stia il partito democratico adesso è chiaro a tutti e se Landini, Vendola e Civati non lo capiscono o non lo vogliono capire, peggio per loro. Bravo Epifani.

Molto meno corretti anche se tutt'altro che ingenui, sono invece a mio avviso Civati, Cofferati e Orfini. Vorrei chiedere a questi difensori del popolo che però non hanno mai avuto il coraggio di spendere una parola contro questa Europa delle banche: se fate parte di un partito che governa ormai da due anni con politiche diametralmente opposte a quelle invocate dalla Fiom e si appresta a proseguire nella stessa direzione, perché mai vi presentate alla manifestazione? Non pensate che la vostra presenza sia in netta contraddizione con la vostra militanza nel partito e con le poltrone e la notorietà che tale militanza vi assicura, soprattutto perché non è la prima volta che esprimete il vostro netto dissenso dalla linea del partito? Si può, caro Civati, continuare a militare in un partito con il quale ormai da anni non si condivide nessuna decisione fondamentale? Si, i furbetti sono loro, Civati, Orfini e Cofferati. I quali, tra l'altro, scommetto che non saranno censurati dal partito per aver preso parte alla manifestazione: di foglie di fico per ingannare gli ingenui e gestire il dissenso, il Pd ne ha bisogno oggi più che mai.

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