martedì 30 aprile 2013

L'INCUBO DELLA MERKEL SI CHIAMA ZANONATO

Il neoministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato propone oggi quello che il sottoscritto, che non conta nulla, ma soprattutto tutti i maggiori economisti mondiali (esclusi ovviamente i professori a libro paga della Ue), che invece dovrebbero contare molto, dicono da mesi, anzi da anni: bisogna rinegoziare i Trattati europei o dalla recessione non se ne esce.

E bravo Zanonato, bella idea rinegoziare in Europa, finalmente c'è arrivato anche lei e il suo ineffabile partito del "Sogno Europeo"! Però, se non vogliamo rinegoziare solo le briciole, una domanda sorge spontanea. E se la Germania ci dice di no, che non vuole rinegoziare, come CERTAMENTE dirà, lei che farà? E' disposto a dire ai tedeschi: "o accettate di negoziare oppure usciamo dall'euro e magari non aderiamo più neppure al regime di libera circolazione dei capitali"? E poi è disposto eventualmente a mettere in atto la minaccia? Ha elaborato con Letta e Saccomani un piano segreto e dettagliato di uscita dalla moneta unica, ovviamente sperando di non doverlo attuare? No, perché se non è disposto a agire con questa risolutezza e non ha elaborato un bel nulla, glielo dico subito io, è meglio che a trattare non ci andiate neppure. Evitate almeno di fare la figura del topolino che minaccia l'elefante.

Post scriptum - Questo governo è guidato dagli stessi partiti che hanno approvato entusiasticamente il fiscal compact, il MES, il pareggio di bilancio e simili. Nessuno perciò è meno adatto di Pd-Pdl-Scelta Civica per chiedere una profonda revisione dei Trattati europei. Queste forze politiche non avrebbero infatti alcuna credibilità e giustamente i tedeschi a costoro potrebbero dire: "Perché egregi Monti, Bersani, Letta, Berlusconi, solo pochi mesi fa vi siete mobilitati personalmente per fare firmare dei trattati che ora non volete rispettare? Siete i soliti italiani traditori e voltagabbana, per caso?", direbbero. E stavolta avrebbero anche ragione.

Nessun commento:

Posta un commento