sabato 9 novembre 2013

POPULISMO AD USUM GONZORUM

Il commissario Ue alle politiche monetarie Olli Rehn dà disposizioni contro il populismo















Come mai Spagna, Francia e Portogallo possono sforare i parametri europei mentre l'Italia manco può chiedere di sfondare di un misero 0,1% il rapporto debito-pil, (che rappresenterebbe comunque un aiuto piccolissimo per la sua economia boccheggiante)? Perché ci sono due pesi e due misure? Ma perché così conviene alla Germania!

Ce lo spiega l'economista Alberto Bagnai: "Quando a maggio l’Italia è rientrata dalla procedura d’infrazione riguardo il 3% nel rapporto deficit/Pil, pochi giorni dopo la Commissione Ue ha accordato a Francia, Spagna e Portogallo il permesso di derogare da questo obiettivo e di rientrare con più calma. In questo momento la Spagna ha un deficit pubblico intorno al 7%. Per la Germania l’Italia è infatti un concorrente, e quindi va costretto a seguire politiche di austerità per indebolire la sua struttura produttiva. Viceversa la Spagna per Berlino è soprattutto un debitore, e quindi se la strozzasse imponendole di seguire pedissequamente politiche di austerità, correrebbe il rischio di non rivedere i soldi indietro."

In pratica, non solo in Europa non esiste solidarietà ma neppure rispetto delle regole, dal momento che, se il Paese più forte vuole, esse possono essere tranquillamente infrante.

Bollare come populista chi denuncia questo sistema iniquo che sta ingigantendo l'esercito dei disoccupati in tutta Europa (mentre nel resto del mondo, chissà perché, la recessione è alle spalle da un pezzo), è un artificio che i Letta, gli Scalfari, i Monti e i giornalisti del partito unico dell'euro amano agitare onde evitare un dibattito nel merito che li metterebbe alle corde. Ma questo non è sorprendente: è facile capire che costoro agitano un falso problema per nascondere quello vero, da cui dipendono le loro carriere e i loro privilegi, e quindi ricorrono alla menzogna per rimanere in sella. Mica hanno la vocazione degli eroi - e neanche quella delle persone interessate al bene comune! Desta sorpresa invece che ci siano ancora tanti ingenui i quali, pur leggendo costantemente giornali e siti di informazione - quindi senza la scusa dell'ignoranza - ancora abboccano alle bugie e agli slogan propagandistici di lorsignori. Colpisce il fatto che ci sia ancora gente "informata" che non ha capito come la parola "populismo" venga usata strumentalmente e a sproposito per squalificare - senza argomenti - chi dissente con obiezioni motivate e suffragate ormai da una valanga di dati. Sarebbe ora che questi gonzi si svegliassero. Altrimenti rischia di essere troppo tardi per tutti, anche per chi pollo non è mai stato.

1 commento:

  1. Una valanga di dati... Una tormenta, o meglio uno tsunami. Che però è tenuto ben nascosto dal mainstream mediatico, quello che serve a disinformare il 95% delle persone, Facendo credere loro, oltretutto, di essere a conscenza di tutto quello che si deve sapere.
    Ah, bei tempi quelli di Starace e del MinCulPop, deprecati fino a ieri ma ingenui bimbi dell'asilo in confronto alle marionette di oggidì.
    Riescono persino a far credere che Letta l'invertebrato sia questo grandissimo statista, che sta impegnando sé stesso e tutto l'esecutivo per tirarci fuori dalle secche della crisi, quando invece sta solo aspettando nell'immobilità più completa che le misure di Monti, il macellaio sociopatico, dispieghino fino in fondo i loro effetti.
    Farsi certe domande, allora, come qualla che si pone Bagnai, diventa un esercizio di retorica. Dato che chi conosce le condizioni politiche del nostro paese sa perfettamente qual è la risposta. Chi pensa invece di vivere ancora in uno stato sovrano, riguardo al quale decide un esecutivo determinato in base al responso delle urne, di domande simili non arriva neppure a comprendere il senso. Figuriamoci a cosa servirebbe suggerirgli le risposte.

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