mercoledì 6 novembre 2013

BASTA CON I MORALISMI (SBAGLIATI)

Ogni tanto cerco di capire che aria tira tra la gente leggendo i commenti dei lettori dei giornali online. A dire il vero la gente comune, l'uomo della strada, beh, quello si incontra nei negozi e nei bar e so già come la pensa: pur non sapendo bene perché, senza comprenderne con precisione le dinamiche, costui ha capito che l'euro è una bella fregatura e che da quando c'è siamo tutti più poveri - e abbiamo una società corrotta e ingiusta come e peggio di prima: evidentemente il "vincolo esterno" non ci ha fatto diventare migliori.

Il lettore da giornale online invece è apparentemente più colto e preparato, ma anche meno istintivo, più ideologizzato e anche per questo più lontano dalla verità. A dimostrazione che, se il sistema mediatico disinforma, leggere tanto può essere peggio che non leggere niente. Ed ecco infatti che, leggendo sul sito del Fatto Quotidiano un articolo sulle responsabilità tedesche nell'attuale crisi dell'Eurozona, mi imbatto nel commento del classico lettore colto o semicolto, il quale, bombardato da anni di moralismo mediatico in cui austerità e produttività a basso costo (ovvero ottenuta abbassando i salari) sono stati celebrati come il massimo valore civile di un popolo, così commenta: "Non si vede perchè la Germania dovrebbe limitare le proprie esportazioni dal momento che ha buoni prodotti, buona immagine, buon marketing e un sistema-paese che funziona. Semmai gli altri dovrebbero chiedersi perchè non riescono a tenere il passo". 

Solone
Un Solone dei nostri tempi

Il solito discorso, apparentemente meritocratico e logico, con cui economisti a libro paga della Ue, tecnici messi al potere senza essere stati eletti da nessuno e gran parte dell'apparato mediatico hanno martellato negli ultimi anni il lettore e telespettatore medio italiano. Ma si tratta anche di un discorso ormai insostenibile, che non ha alcuna base economica ed è invece l'esempio di ciò che non si dovrebbe mai fare: spiegare una disciplina - l'economia e la politica economica - non con i suoi propri parametri ma con i parametri di un'altra disciplina, l'etica - e per di più un'etica distorta, grossolana, un tanto al chilo. Stanco di ascoltare simili discorsi, ecco come ho risposto - forse in modo anche duro ma, spero, efficace. 

"Se la Germania vuole arricchirsi esportando verso gli altri Paesi dell'eurozona, quindi comportandosi come CONCORRENTE, perché ha aderito a un'unione economica e monetaria con tali Paesi? La Germania da 12 anni si becca il vantaggio di esportare con una moneta SVALUTATA (tale è l'euro rispetto al marco), di conseguenza deve almeno in parte re-equilibrare tale vantaggio trasferendo risorse nei Paesi meno forti. I tedeschi non intendono aiutare i partner europei che comprano loro le merci, perché - come scrive lei - non hanno colpa ad essere più produttivi? Benissimo. Ma allora devono usare il marco, non l'euro. E' una questione di logica elementare. Possibile che dopo mesi di dibattito ci sia ancora gente che non capisce che un'unione monetaria tra Paesi con economie profondamente diverse non regge a meno che non ci sia un serio bilancio federale, cioè trasferimenti di capitali? E che se tali trasferimenti non ci sono, allora bisogna che ogni area abbia una propria moneta adeguata al peso della sua economia? Possibile che ci sia ancora gente come lei che ragiona di economia come se fosse morale? Al contrario di quanto vi hanno fatto credere, la svalutazione non è di per sè una scelta immorale, ma in gran parte è un meccanismo automatico del libero mercato (e se fosse immorale, i tedeschi, che operano con una moneta svalutata dal 2002, sarebbero i più scorretti di tutti, non i più virtuosi). Il debito non è necessariamente immorale (è la base del capitalismo). Il credito non è necessariamente virtuoso (è virtuoso prestare a chi sai che non ti potrà ripagare, come hanno fatto le banche tedesche con la Grecia?)."

Aggiungo ora: fino a quando dovremo ascoltare questo moralismo da quattro soldi, e per di più autolesionistico, applicato alla politica economica? Quando finalmente potremo parlare di soluzioni concrete senza il ditino alzato dei Soloni a senso unico? Quando smetteremo di esaltare le presunte virtù altrui, anche quando sono difetti, e ci metteremo a lavorare seriamente per eliminare i nostri vizi e, semmai, per esaltare le nostre qualità?

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