sabato 23 novembre 2013

QUEL CHE LANDINI E RODOTA' NON DICONO (MAI)




“Il lavoro è decisivo per cambiare il Paese e combattere le diseguaglianze ma negli ultimi anni è stato cancellato e precarizzato. La sola forza della partecipazione potrà portare al miglioramento”. (Maurizio Landini)

"Non vedo a sinistra una forza politica che si fa carico dei diritti negati dei lavoratori".
(Stefano Rodotà)

Tutto giusto ma perché nè Landini nè Rodotà hanno mai il coraggio di indicare chi, nel concreto, ha progettato a tavolino il sistema che ha acuito le disuguaglianze tra classi sociali, ha esteso il precariato e compresso i salari, cioè questa Ue?
Non vi viene il dubbio, Landini e Rodotà, che a sinistra nessuno si fa davvero carico dei diritti dei lavoratori perché la sedicente sinistra nostrana non si decide a contestare seriamente questa moneta unica? Ora capisco che a Rodotà, che è un giurista, il meccanismo di causa-effetto tra questo euro e la demolizione dei diritti sociali sfugga. Ma al sindacalista Landini, via, dovrebbe essere evidente!

Cari Landini e Rodotà, non basta dire - come un Letta qualsiasi - che "ci vuole meno rigore"! Se non avrete il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, anche il vostro impegno non servirà a un bel nulla: è impossibile "difendere i diritti negati" della gente comune se non si mette radicalmente in discussione il sistema che li ha distrutti. Cioè questo euro e questa Ue.

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